
Molti propongono come soluzione per il problemi del traffico urbano i parcheggi di interscambio o di corrispondenza con navette gratuite o a pagamento per gli automobilisti, che così entrano nel centro urbano senza creare traffico e senza ulteriori problemi di parcheggio.
Possono essere una soluzione parziale per i problemi di traffico e parcheggio ma:
- Chi li propone, in genere li propone per gli altri: per i turisti, per i pendolari, per chi viene da fuori, spesso sottintendendo che in questo modo i residenti possono continuare a parcheggiare sottocasa e girare nel quartiere con l’auto;
- La soluzione crea un curioso paradosso: l’automobilista usa l’auto per essere ‘libero’ e poi usa il mezzo pubblico per evitare i problemi dell’auto, ovvero congestione, code e difficoltà di parcheggio in area urbana
- Se il parcheggio e il servizio di navetta è gratuito, non si capisce perche la collettività dovrebbe sobbarcarsi i costi di far parcheggiare gratis e trasportare gratis gli automobilisti
- Se il parcheggio o la navetta sono a pagamento, l’automobilista userebbe l’auto per poi usare il mezzo pubblico per evitare i guai dell’auto. In molti casi tanto varrebbe usare il mezzo pubblico sin dall’inizio o fare per esempio come in molte città europee e a in Giappone, dove l’urbanistica è organizzata intorno alla rete ferroviaria e di trasporto pubblico, e non intorno a strade e quartieri che sorgono in modo casuale in fondo alle strade carrabili senza servizio pubblico, come in molte periferie italiane.
- Come soluzione totale, ovvero per ospitare tutti i pendolari attesi in una data città, richiedono enormi estensioni territoriali, quindi di fatto non sono praticabili. Qui alcuni conteggi a proposito dei parcheggi di interscambio di Milano.
La cosa interessante è che comunque queste soluzioni dimostrano l’intrinseca inefficienza dell’automobile privata come mezzo di trasporto per trasportare le persone (nota per i cavillatori: si parla di efficienza e inefficienza, non necessariamente di comodità). Nell’immagine sopra, presa da Google Maps e commentata in un tweet di Luca Guala, ingegnere del traffico, si vede il parcheggio ‘Thornhill Park & Ride’, ovvero un parcheggio di interscambio di Oxford in Gran Bretagna.
La capacità di trasporto delle auto private parcheggiate è uguale o inferiore a quella del servizio di navetta che porta gli automobilisti avanti e indietro dal parcheggio al centro città. Ovvero con 10-20 autobus si ottiene la stessa capacità di trasporto di circa 1500 auto (la massima capienza del parcheggio), tenendo presente che le auto nell’ora di punta trasportano in media 1,2 persone, ovvero solo un’auto su cinque ha a bordo l’automobilista e un passeggero.
Inoltre chi arriva tardi o in giorni di particolare traffico e affollamento, e parcheggia nelle zone estreme del parcheggio, deve farsi un bel percorso a piedi per raggiungere la navetta.
Quindi una sola foto dimostra tre cose:
- Nel trasporto persone l’auto privata è molto meno efficiente del mezzo pubblico
- I parcheggi richiedono un sacco di spazio (un ettaro per 400 auto)
- Più posti auto si fanno più bisogna camminare per muoversi nel parcheggio stesso (salvo soluzioni che vengono adottate per esempio nei parcheggi degli stadi americani, dove talvolta esistono navette per muoversi dentro il parcheggio stesso…)
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Per spiegare meglio il concetto dello spazio occupato dai posti auto, qui sotto la sede della Apple. L’edificio con gli uffici dell’azienda è quello circolare. I due edifici in basso sono i due parcheggi multipiano necessari per dirigenti, dipendenti e visitatori.

I due parcheggi sono anche visivamente molto più grandi degli uffici, e occorre una navetta per andare dai parcheggi agli uffici.