Un esempio di posti auto sotto-utilizzati e spazio non ottimizzato. Il parcheggio di uno stabilimento balneare a Marina di Pietrasanta. Strapieno per circa 30-40 giorni l’anno (il periodo centrale di agosto e i weekend estivi), resta vuoto per mesi. Probabilmente l’utilizzo effettivo di questi posti auto è inferiore al 20% su base annua.
La foto è stata scattata in marzo. Il caso delle località di villeggiatura è un po’ estremo, però il principio dell’impossibile ottimizzazione dei posti auto vale anche per i parcheggi dei supermercati, nei posti di lavoro, presso i centri commerciali, ma anche dei quartieri residenziali e delle aree industriali o nei quartieri di uffici.
I parcheggi spesso sono spazio sprecato perché, in media, sono estremamente sottoutilizzati: il parcheggio del supermercato, per esempio, è pieno il sabato mattina e strapieno prima di Natale, ma durante la settimana è sempre semi-vuoto.
Il paradosso è che i parcheggi sono mediamente sottoutilizzati, mentre le auto stanno parcheggiate comunque oltre il 95% del tempo (l’auto di una persona che la usa un’ora al giorno per andare al lavoro, sta parcheggiata 23 ore).
Per la mobilità urbana, invece di puntare all’auto come veicolo universale, è molto meglio favorire trasporti pubblici (che di giorno non hanno bisogno di parcheggi per trasportare la gente: autobus e tram, quando non fanno servizio 24 ore su 24, hanno bisogno di un deposito che, in proporzione alle persone trasportate, è molto più piccolo di un parcheggio necessario per le auto private), costruire piste ciclabili e allargare i marciapiedi per facilitare chi va a piedi, in bici e con i mezzi. Questo comporta vantaggi anche per chi ha necessità di usare l’auto, perché troverà meno traffico automobilistico e meno problemi di parcheggio. ◆
Qui altri articoli sul tema dei parcheggi e i loro paradossi (link alle fonti all’interno degli articoli).