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Come parcheggiare in divieto di sosta. Breve guida utile per automobilisti indaffarati

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Le righe bianche indicano lo spazio per parcheggiare ma gli automobilisti, cortesemente, parcheggiano a metà sul marciapiede, per dare più spazio ai colleghi automobilisti che possono andare più velocemente e perdere meno tempo. I pedoni possono passare lo stesso, che sarà mai? Inoltre gli automobilisti lavorano, mentre i pedoni, come i ciclisti, in genere non hanno nulla da fare.

Parcheggiare in divieto di sosta è un’arte. Ecco una breve guida con il suo raffinato galateo e le cose da fare e da non fare:

  1. Prima di tutto accertarsi che sia difficile ricevere una multa. Se ci sono altre auto in sosta irregolare, si può parcheggiare tranquilli: vuol dire che non passa mai nessun vigile e se passa fa finta di non vedere. Se le auto in divieto sono tante (contano anche scooter e moto), nell’improbabile caso di un’ondata di multe i residenti possono protestare sulla stampa e sui social network col risultato che probabilmente il sindaco farà annullare le multe o, nella peggiore delle ipotesi, dirà al comandante dei vigili di smetterla e chiudere un occhio anzi due.
  2. Accertarsi che l’auto non crei intralcio agli altri veicoli a motore. Parcheggiare in divieto di sosta è sempre moralmente consentito, ma solo se non intralcia altre auto, furgoni e camion. Pedoni e ciclisti non contano. I motociclisti contano ma poco.
  3. Accertarsi che l’auto sia ben visibile agli altri veicoli a motore: venire investiti in divieto di sosta sarebbe una beffa, peggio che ricevere l’improbabile multa
  4. Il parcheggio in doppia fila è sempre consentito agli automobilisti che si fermano ‘un minuto‘ per prendere un caffè o fare colazione, soprattutto se ci sono altre auto in doppia fila.
  5. Il parcheggio in doppia fila diventa moralmente discutibile solo dopo 30 minuti: in quel caso l’automobilista esagera, a meno che non sia giustificato da un motivo importante (per esempio, deve tagliarsi i capelli). Fanno eccezioni i negozianti, baristi e ristoratori che parcheggiano in doppia fila davanti al proprio negozio e tengono d’occhio la strada per spostare la macchina appena si libera un posto regolare. Stanno lavorando, sono giustificati.
  6. Sulle strisce bianche non c’è problema: il pedone casomai gira intorno all’auto.
  7. In doppia fila in prossimità delle strisce non c’è problema: sono i pedoni che devono stare attenti e non sbucare improvvisamente quando vogliono passare la strada. Se un pedone viene investito perché sbuca fuori da un furgone parcheggiato in doppia fila, per il popolo degli automobilisti ovviamente è colpa del pedone: doveva stare più attento.
  8. Davanti agli scivoli per disabili il parcheggio è sempre consentito: i disabili in giro sono pochi e se proprio ne arriva uno in sedia a rotelle, ci penserà il suo accompagnatore a trovare un passaggio alternativo. Poi i disabili, come i pedoni e i ciclisti, in genere non hanno nulla da fare.
  9. Sulle corsie ciclabili il parcheggio è sempre consentito, soprattutto se ci sono altre auto. Nell’improbabile caso facciano le multe, vedi punto 1.
  10. Sulle piste ciclabili il parcheggio è sempre consentito ai suv, ai furgoni, ai pickup e ai veicoli che sono in grado di scavalcare i cordoli. Altrimenti che me lo sono comprato a fare il suv da 2,5 tonnellate?
  11. Sul marciapiede il parcheggio è sempre consentito: i pedoni passano lungo il muro, non c’è problema. L’automobilista corretto lascia almeno 70 cm di spazio fra auto e muro, più che sufficienti anche per chi usa il deambulatore. In casi di forza maggiore (esempio: devo prendere un caffè), i 70 cm non sono necessari, tanto i pedoni in qualche modo si arrangiano sempre.
  12. Sulle aiuole il parcheggio è sempre consentito: tanto l’erba non c’è più (e forse non c’è mai stata) perché le auto ci parcheggiano sopra.
  13. Parcheggiare con due ruote sul marciapiede è una forma di gentilezza verso i pedoni, tanto il marciapiede è largo. Attenzione a non intralciare le auto, però.
  14. Parcheggiare davanti ai passi carrabili è consentito ma solo per pochi minuti, oppure se si è in grado di sentire il clacson del padrone di casa che deve entrare e uscire. Se si arriva entro due minuti dal suono del clacson basta chiedere scusa e il padrone sorriderà comprensivo. Se invece si ritarda, allora l’atto diventa intralcio di un altro veicolo a motore, il peccato più grave che un automobilista possa compiere, per il quale bisogna sempre scusa. I pedoni e i ciclisti hanno tempo da perdere, gli automobilisti no.

In caso di rimproveri e polemiche (ogni tanto passa il pedone tignoso che si lamenta perché l’auto lo intralcia), ecco le scuse sempre valide:

  • Solo un minuto
  • Solo cinque minuti
  • Sto lavorando
  • Non dà nessun fastidio

Le scuse sono valide anche in caso di arrivo dei vigili. Perdono efficacia solo se si arriva troppo tardi e hanno cominciato a scrivere il verbale. In quel caso è difficile farli tornare indietro. Ma prima che inizino a scrivere, basta scusarsi umilmente riconoscendo la maestà dell’autorità per farla franca. ◆

Anche la polizia migliore del mondo ogni tanto parcheggia sulla ciclabile. Notare come ha gentilmente messo le ruote sul marciapiede per non togliere spazio nella corsia per le auto.

Qui altri articoli, più seri, sul tema dei parcheggi (link alle fonti all’interno degli articoli):


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